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Dichiarazione di Successione

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Il nostro studio si occupa della redazione e presentazione delle Dichiarazioni di Successione Ereditarie, Legittime, in tempi celeri, al prezzo imponibile scontato pari ad € 600 per patrimoni fino ad € 150.000 con l'incremento di € 50 per ogni € 50.000 in più.

L’accettazione del lascito ereditario può avvenire mediante accettazione espressa o tacita. Il primo caso è quello più frequente, nel quale viene dichiarata l’intenzione esplicita degli eredi, attraverso una scrittura privata o pubblica debitamente registrata, qual'è ad esempio la Dichiarazione di Successione. L’accettazione tacita d’eredità si attiva invece in presenza di un comportamento esplicito, da parte degli eredi legittimi che dimostra l’interesse dell’erede verso il patrimonio del defunto, ad esempio, rimanere a vivere all’interno dell’abitazione dei genitori, oppure prendere possesso di un bene materiale, come una vettura. Ciò equivale per la legge a dichiarare pubblicamente che si accetta l’eredità, subentrando le responsabilità nel fatto e nel diritto.

Anche con l’accettazione tacita, se si fa valere il proprio diritto all’eredità, è necessario redigere un apposito documento di successione, rispettando i termini indicati dalle normative di legge. In particolare le tempistiche prevedono un periodo massimo di 12 mesi, entro il quale bisogna inoltrare una dichiarazione all’Agenzia delle Entrate, per regolarizzare la propria posizione di erede.

​Differente è invece il termine per il subentro ereditario, per il quale è consentito un tempo massimo di 10 anni.

​La Dichiarazione di Successione deve essere presentata dagli eredi, dai chiamati all'eredità, dai legatari, all’Ufficio territoriale competente dell’Agenzia delle Entrate, entro dodici mesi dalla data del decesso.

​Se il deceduto ha lasciato un testamento, bisogna procedere alla pubblicazione di questo prima di presentare la dichiarazione di successione. Se il testamento è pubblico basterà rivolgersi al notaio. Se invece è un testamento olografo ci si deve rivolgere al notaio per la pubblicazione, con estratto di morte e testamento olografo originale.

​I parenti in linea retta e il coniuge, sono esonerati dal presentare la dichiarazione di successione, se l'attivo ereditario non supera i 100.000 euro e sempre che non vi siano nell'eredità beni immobili o diritti reali immobiliari.

Secondo le regole per l'attribuzione delle quote agli eredi legittimi stabilite dagli artt. 566-586 c.c., in particolare, l'eredità viene trasmessa interamente ai figli, e va suddivisa in parti uguali tra gli stessi, nel caso in cui il defunto non abbia lasciato un coniuge supersite, oppure viene trasmessa interamente al coniuge in assenza di altri successibili (figli, ascendenti, fratelli e sorelle); viceversa, il coniuge ha diritto alla metà dell'eredità in presenza di un solo figlio, al quale spetta l'altra metà, e ad un terzo dell'eredità se concorre con due o più figli, ai quali spettano i rimanenti due terzi. Se il coniuge concorre con gli ascendenti e/o i fratelli e le sorelle del de cuius, spettano due terzi dell'eredità al primo e un terzo ai secondi, salvo il diritto degli ascendenti a conseguire un quarto dell'eredità. In presenza dei soli ascendenti, l'eredità spetta per metà alla linea paterna e per l'altra metà alla linea materna. In presenza dei soli collaterali di secondo grado, l'eredità va suddivisa in parti uguali, ma i fratelli e le sorelle con padri o madri diversi conseguono la metà della quota rispetto a coloro che hanno i medesimi genitori. In caso di concorso tra ascendenti e parenti collaterali di secondo grado, l'eredità si suddivide per capi ma ai genitori non può essere attribuita una quota inferiore alla metà. Se mancano coniuge, figli, ascendenti, collaterali di secondo grado e nipoti la successione si apre in favore del parente più prossimo entro il sesto grado. Soltanto se non vi sono parenti entro il sesto grado l'eredità viene devoluta di diritto e senza possibilità di rinuncia allo Stato, il quale, a mente dell'art. 586 c. 2 c.c., risponde degli eventuali debiti e dei legati intra vires, ossia nei limiti del valore dei beni acquistati.

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